Il rischio di esplosione è solitamente associato a potenziali danni su larga scala: le esplosioni di solito causano gravi danni strutturali e lesioni gravi o addirittura mortali ai lavoratori.

I requisiti minimi per migliorare la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori esposti al rischio di atmosfere potenzialmente esplosive sono fissati nella Direttiva Europea 1999/92/CE del 16 dicembre 1999.
La Direttiva, originariamente recepita dal D.Lgs. 233/2003, che ha modificato ed integrato il D.Lgs. 626/94, è ora inserita nel Titolo XI Protezione dalle atmosfere esplosive (artt. 287-297) del D.Lgs. 81/08.

QUANDO SIAMO IN PRESENZA DI UN’ATMOSFERA ESPLOSIVA?
Si definisce “atmosfera esplosiva” una miscela con aria, in condizioni atmosferiche, di sostanze combustibili allo stato di gas, vapore, nebbie o polveri, nella quale, innescandosi, la combustione si propaga a tutta la miscela incombusta (art. del Regolamento 81/08) sufficiente che durante lo svolgimento delle attività, durante le normali condizioni di lavoro o accidentalmente, sostanze combustibili e/o infiammabili miscelate con aria nelle giuste proporzioni (miscela entro il range di esplosività) per determinare l’eventuale presenza di atmosfere esplosive.

Alcuni esempi di attività potenzialmente ricadenti nel Titolo XI del D.Lgs. 81/08 (rischio di esplosione) sono:
– Alimentare: stoccaggio e lavorazione di cereali, farine, zucchero
– Industria tessile: filatura
– Falegnameria, falegnameria
– Industria chimica e petrolifera
– Industria farmaceutica
– Industria metallurgica
– Stoccaggio di combustibili gassosi, liquidi e solidi. Depositi di gas naturale o GPL
– Sistemi di compressione o decompressione per gas combustibili
– Produzione e stoccaggio di vernici, smalti, coloranti
– Corpo
– Distillerie, produzione di liquori
– Fabbricazione di profumi

QUALI SONO GLI OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
Secondo l’art. 289, al fine di prevenire un’esplosione, il datore di lavoro è tenuto ad adottare, sulla base di una valutazione dei rischi, che dovrà tener conto della classificazione delle zone potenzialmente esplosive, misure tecniche e organizzative adeguate alla natura dell'”attività svolta” attività.
Se l’attività non impedisce la formazione di atmosfere esplosive, deve:
a) evitare l’accensione di atmosfere esplosive;
b) mitigare gli effetti dannosi dell’esplosione.

“DOCUMENTO SULLA PROTEZIONE DALLE ESPLOSIONI”
In adempimento degli obblighi previsti dall’art. 290, il datore di lavoro deve redigere e tenere aggiornato un “documento di protezione contro le esplosioni” (art. 294 D.Lgs. 81/08), che specifica in particolare:
a) che il rischio di esplosione è stato identificato e valutato;
b) che saranno adottate misure idonee al conseguimento delle finalità di cui al Titolo XI del D.Lgs. 81/08;
c) quali siti sono classificati nelle zone di cui all’allegato XLIX;
d) dove si applicano i requisiti minimi di cui all’allegato L;
e) che i luoghi di lavoro e le attrezzature di lavoro, compresi i dispositivi di allarme, siano progettati, gestiti e sottoposti a manutenzione tenendo debito conto della sicurezza;
f) che, ai sensi del Titolo III del D.Lgs. 81/08, sono state adottate misure cautelari per l’utilizzo in sicurezza delle attrezzature di lavoro.
Il “documento sulla protezione contro le esplosioni” è parte integrante del documento di valutazione dei rischi ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 81/08.

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